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I NONNINI IN VACANZA

TURISMO: LA TERZA ETA’

È risaputo che il turismo costituisce una fonte di entrate molto importante per l’economia di un Paese, senza tralasciare la sua funzionalità benefica che trasmette agli individui, anziani compresi. Infatti, per gli esploratori della Terza Età, il viaggio costituisce la miglior medicina per mantenersi in forma per una vita migliore e più lunga…

 

Il turismo è una delle più grandi attività economiche del globo in grado di guidare la ricchezza, l’occupazione e lo sviluppo di un territorio. Questo settore è considerato oggi indispensabile per le popolazioni occidentali e comincia ad essere sempre più presente anche nelle abitudini di quella parte di mondo fino a un decennio fa, esclusa dalla possibilità di viaggiare. Ma il turismo non è soltanto un fattore economico bensì sociale, culturale, geografico e psicologico. Dal punto di vista economico gioca un ruolo fondamentale nella crescita di un Paese, creando posti di lavoro e aumentando così la produttività e il reddito. Inoltre, esso è un punto chiave nella questione della diversificazione, per la quale si intende la presenza di più beni e/o servizi che vengono offerti sul territorio; un fattore da non sottovalutare perché permette di ampliare il ventaglio dell’economia. Va da sé pensare che questo concetto sia da considerarsi valido anche per il turismo, ovvero diversificando i servizi si sviluppano, di conseguenza, differenti forme di turismo tra le quali, ad occupare una fetta importante dell’indotto, è certamente quello della Terza Età. Tuttavia, malgrado questo mercato sia tra i più interessanti e continui a segnare un costante sviluppo, resta tra i meno conosciuti. Per molti operatori turistici gli anziani rappresentano una scelta di ripiego, si pensa a loro per riempire i periodi di bassa stagione, non considerandoli come target privilegiato. È probabile che chi si occupa di programmare le vacanze della Terza Età non ha del tutto chiaro quali possano essere le esigenze, le aspettative e, soprattutto, il loro comportamento. Molti hanno la convinzione che questo tipo di clientela sia facilmente manipolabile ma, in realtà, recenti studi hanno constatato caratteristiche decisamente opposte; innanzitutto, gli over non trovano sufficienti gratificazioni in molte vacanze effettuate nei periodi di bassa stagione, così come risultano particolarmente attenti alla gratificazione delle esperienze di vacanza e, a differenza di quanto si possa credere, è una clientela esigente, perché conosce il valore del tempo e sa che non le sarà concesso di ripetere una determinata esperienza. Inoltre, sono spesso ansiosi e diffidenti tanto che, riteniamo sia opportuno al fine di eliminare le incertezze e le imprecisioni, che bisognerebbe arrivare a proporre il “tutto compreso”, mettendo in chiaro i dettagli del contenuto di ogni “pacchetto di viaggio”. Per uscire dalla situazione stereotipata che caratterizza la visione degli anziani, occorre migliorare le conoscenze della loro domanda e di conseguenza, prendere atto che gli anziani non vogliono essere assolutamente etichettati come “vecchi” o “pensionati”, tantomeno persone deluse, sole e non attive: del resto, negli ultimi tempi, è cambiato di gran lunga il concetto stesso di “anziano”. Essi desiderano proposte personalizzate, non essere incasellati in un unico gruppo, perché questa è una fascia turistica altamente segmentata. Infatti, non c’è una data precisa che faccia da spartiacque tra il turista adulto e quello anziano, perché non tutti coloro che arrivano all’età pensionabile reagiscono allo stesso modo. Sarebbe perciò un errore, soprattutto, per il marketing turistico, suddividere i turisti in base alla fascia d’età. L’approccio più corretto sarebbe quello di non vedere la vecchiaia come uno status, ma una sorta di evoluzione della persona. La strada più giusta riteniamo possa essere quella che considera l’invecchiamento come un processo di acquisizione e la Terza Età come fase delle opportunità, sfruttando al meglio le proprie potenzialità e potersi dedicare con più energia alle proprie passioni, risvegliando alcuni valori dimenticati. Gli anziani dal punto di vista culturale saranno più potenti e numerosi di adesso proprio per la tendenza dell’invecchiamento della popolazione. Alcuni studiosi ritengono, infatti, che gli over in futuro attireranno la stessa attenzione che oggi viene rivolta ai giovani e alle loro problematiche. Gli anziani contribuiranno sempre di più ai consumi complessivi e le imprese saranno costantemente attente a far fronte alle nuove necessità. Aumenteranno i bisogni immateriali, dal bisogno di cultura, spettacoli, lettura e una maggiore attenzione alla crescita delle relazioni interpersonali. Questo comporterà un’ulteriore crescita e sviluppo del turismo della Terza Età: assisteremo a evoluzioni profonde nel modo di fare vacanza, laddove sempre più anziani considereranno il viaggio come una modalità per arricchirsi culturalmente, per conoscere situazioni diverse da quelle che li circondano e quale stimolo per recuperare la propria memoria e le proprie tradizioni.

Marco Rinaldo

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