Isola di San Giorgio Maggiore

IL LABIRINTO DI BORGES

TURISMO: UN’INSOLITA CITTA’ LAGUNARE

 

Quando pensiamo a Venezia la nostra immaginazione vaga tra gondole, canali e Piazza San Marco. Ma questa splendida città ha molto di più da offrire, ogni angolo della laguna ha qualcosa da svelarci e quest’oggi scopriremo una perla nascosta poco conosciuta agli occhi del turista…

 

 

 

È risaputo che Venezia è una delle mete più belle e romantiche del mondo. Il suo skyline è caratterizzato da schiere di magnifici palazzi storici e alti campanili che svettano nelle acque della sua laguna, attraversate ininterrottamente dalle gondole o dai vaporetti pubblici, i veri simboli della città. Moltissimi la prediligono, infatti, con il sogno di compiere un giro lungo il Canal Grande, magari al tramonto, oppure dichiarandosi amorevolmente ai piedi di un ponte famoso. Ma il fascino di Venezia sta anche nei luoghi meno conosciuti e poco frequentati dai turisti. Presso l’isola di San Giorgio Maggiore, situata di fronte al Bacino di San Marco, non si trova soltanto l’omonima chiesa impreziosita dalle tele del Tintoretto e voluta dal grande architetto Andrea Palladio nella seconda metà del ‘500. Dietro all’edificio sacro si potrà scovare uno dei luoghi più magici e incantevoli della città: si tratta del Labirinto di Borges. Il labirinto venne realizzato nel 2011 dalla Fondazione Giorgio Cini su progetto dell’architetto inglese Randoll Coate, un omaggio allo scrittore argentino del Novecento Jorge Luis Borges e in particolar modo alla sua opera “Il giardino dei sentieri che si biforcano”, uno dei racconti più suggestivi dello scrittore che lo sviluppò proprio come se fosse un misterioso e intricato enigma, una sorta di “labirinto letterario” il cui tema principale è il tempo. Fino a non molto tempo fa questa perla veneziana si poteva ammirare soltanto dal terrazzo del Centro Branca, da cui è possibile scorgere oltre alle piante che la compongono, un bastone, gli specchi, due clessidre, un enorme punto di domanda, la tigre, il nome Jorge Luis e le iniziali della moglie Maria Kodama, con siepi disposte in modo da formare il nome Borges. Adesso, però, l’esperienza si intensifica e diventa ancora più entusiasmante e suggestiva; infatti, la Fondazione Cini a partire dal giugno scorso ha deciso di organizzare delle visite guidate della durata di 15 minuti proprio all’interno del labirinto, un’occasione speciale per celebrare il decennale della sua creazione, i 35 anni dalla scomparsa del poeta e i 70 anni della Fondazione stessa, accompagnate dalle musiche registrate dall’Orchestra del Teatro La Fenice. Un nuovo modo di perdersi per la città, ma questa volta non più nelle calli, bensì nel verde di un meraviglioso labirinto!

Marco Rinaldo

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