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RICOMINCIAMO

TURISMO: PRONTI ALLA RIPARTENZA

L’annus horribilis ormai sembra essere ormai alle nostre spalle, ma a tutt’oggi, diversi settori produttivi della nostra economia si trovano in una situazione complicata fra i quali il turismo. Al momento, risulta difficile fare previsioni sulla sua ripresa anche se pare sia più facile avere idee e progetti per il futuro. Per questo motivo abbiamo voluto dare la parola alle nostre Direzioni, chiedendo quali sono secondo loro, i punti in cui dovremo migliorarci per essere pronti a ripartire al più presto. Ecco che cosa ci hanno raccontato tre di loro…

Paolo Federico – GM Punta Tragara di Capri

Lo scorso anno quando si cominciava a ragionare di quale potesse essere una data possibile di riapertura, partecipando ad un incontro tra addetti ai lavori, mi fu chiesto, alla luce della “drammatica” situazione esistente, cosa sarebbe cambiato nell’ospitalità, la mia risposta fu: “un fico secco!!” Nulla poteva cambiare e nulla è cambiato nella breve stagione 2020, l’ospitalità resta una filosofia di vita, eventi esterni ne potranno modificare qualche rituale, non poterci abbracciare e darci la mano, ma la liturgia resta e resterà, per chi ci crede, inalterata, abbiamo sacrificato qualche fossetta nei sorrisi nascosti dalle mascherine ma abbiamo recuperato con una maggiore luce nei nostri occhi. Ripartiamo da qui per la stagione 2021, manteniamo forte la nostra vocazione e la nostra storia, esse ci hanno portato in alto ed esse ci guideranno in questo periodo di attesa, nessuna notte è infinita prepariamoci all’alba facendoci trovare pronti. Le idee per il 2021 sono tante e tante lo sono state sempre ad inizio di ogni stagione, avremo forse meno ospiti per tante ragioni contingenti, ma manteniamo inalterato il nostro spirito positivo, connotato fondamentalmente per chi vive l’ospitalità, e facciamo che i futuri Ospiti di quest’anno diventino, maggiormente, ambasciatori per tanti altri negli anni a venire”.

Andrea Prevosti – GM Grand Hotel Parker’s di Napoli

Penso che la pandemia abbia semplicemente accelerato il processo di cambiamento che il nostro mestiere sta vivendo. Nei prossimi mesi dovremo concentrarci ancora di più sulla valorizzazione delle risorse umane, soprattutto noi direttori dovremo mettere in condizione tutti i nostri collaboratori di essere gli attori principali dell’esperienza che i nostri clienti vivranno nei nostri hotel. E chi meglio del Concierge sa interpretare ed esaltare questo concetto? Benjamin Zander, direttore musicale della Boston Philharmonic Orchestra, in uno dei suoi più famosi TED Talk racconta: “Dopo aver diretto per 20 anni, all’improvviso ho realizzato che il direttore d’orchestra non produce alcun suono! La mia foto è sulla copertina dei CD o nelle locandine. Egli è davvero capace solo se sa esaltare la capacità degli altri”. Questo ha cambiato tutto per me. Ha cambiato la mia vita. Ho realizzato che il mio lavoro è ispirare altre persone e ovviamente desideravo sapere se lo stavo facendo davvero. Sapete come lo si scopre? Guardateli negli occhi. Se i loro occhi brillano, ci sarete riusciti. Se invece gli occhi non brillano, dovrete porvi una domanda: “Come mi sto comportando? Per quale ragione gli occhi dei miei musicisti non brillano?” Ammesso che ci siano davvero delle analogie tra un direttore d’orchestra e un direttore d’albergo, questo concetto è quello che applico o cerco di applicare, al modo in cui dirigo il Grand Hotel Parker’s di Napoli. Senza fare il vecchio trombone, cosa che mi riesce benissimo, dico che il mondo è cambiato e che oggi la chiave del successo di un hotel sta nella qualità dell’intelligenza emotiva della sua squadra.

Alain Bullo – GM Londra Palace Venezia

Quello che noi veneziani stiamo vivendo dal 12 novembre 2019, data dell’alluvione e dell’acqua alta eccezionale che hanno devastato la città, è un periodo di sconvolgente insicurezza, purtroppo non ancora concluso. In veste di manager, vivere nell’incertezza senza avere la possibilità di prendere delle decisioni definitive, come la data di riapertura dell’hotel, mi fa sentire imponente. Per il ruolo che rivesto, sono abituato a prendere delle decisioni anche molto affrettate, a volte giuste, a volte sbagliate ma sempre con la certezza di riuscire in qualche modo a risolvere la situazione. Ora siamo totalmente in balia dell’evoluzione del virus. Viviamo questo fenomeno di incertezza nel nostro Paese così come in quelli dai quali, generalmente, ne ospitiamo i viaggiatori che ci raggiungono da tutto il mondo. Abbiamo deciso, però, di non restare solo ad aspettare ma di approfittare del momento per prepararci a nuove sfide, per fare un salto in avanti nel modo di presentarci, di vendere, di lavorare, molto più fino, e per essere pronti ad abbracciare anche una clientela nuova rispetto a quella che era prettamente la nostra, Ospiti italiani compresi. Non credo che la pandemia ci renderà migliori ma diversi si, così come lo saranno anche i nostri Ospiti. Cambieranno le necessità e il contatto con ognuno di loro, dove il bisogno di vivere un’esperienza sempre più taylor made sarà un valore imprescindibile. E proprio in questo contesto, il ruolo del Concierge farà la differenza. Ma non solo. L’attenzione all’ambiente, la sua difesa e la sua tutela hanno evidenziato maggiormente la forza della natura spingendoci a pensare “green” e ad applicare anche nelle nostre strutture, questa filosofia legata alla vera sostenibilità del nostro pianeta.

Marco Rinaldo

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